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                                                                                                                            Elfio Moro

 

  Albero genealogico / Stammbaum

aggiornato il: 12 Marzo, 2009
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STORIA della famiglia

MORO Francesco

 
   

Nel lontano 200 a.C.
Forse è meglio se partiamo da un periodo più vicino ai nostri giorni.
Tutte le informazione di questo racconto sono tramandate dai genitori ai propri figli, ed è la storia della famiglia MORO con capostipite Francesco (186?).
Nel comune di Meduna di Livenza (VE), in una casa rurale denominata tutt’ora “La Barchessa”, nell’anno 1913 nasceva Secondo figlio di Davide (1885) e fratello di Francesco (1910).   La “grande famiglia”, era composta da 83 persone (arrivando a terzi - quarti cugini, quasi non più parenti nella stessa casa), ed avevano come capo Moro Davide che assieme agli altri componenti la famiglia Moro gestivano, quali mezzadri,  tutto il lavoro dei numerosi campi, coltivati a frumento, granoturco. Particolare attenzione veniva data ai vigneti che producevano ottima uva, con la quale creavano dell'eccellente vino. Inoltre allevavano animali da cortile: galline, maiali, conigli ed allevavano anche i bachi da seta.
C’era molto da lavorare, ma il tenore di vita considerato il periodo, era molto soddisfacente.
Tutto proseguì bene finché un giorno d’estate del 1930 non ci fu una spaventosa tromba d’aria che distrusse l’80% delle intere coltivazioni. Tutte le vigne furono praticamente distrutte. I nostri vecchi raccontano che la grandine ricopriva completamente i campi: quasi da non credere.
In breve tempo la situazione per la “Grande famiglia” diventò disperata. Non c’era da mangiare a sufficienza per tutti, dai campi non si riusciva più ad ottenere raccolti adeguati, i vigneti erano distrutti. Diedero fondo a tutti i risparmi disponibili, ma la situazione precipitò. I gruppi famigliari iniziarono a staccarsi dal “Grande nucleo” ed ognuno cercò di sistemarsi nel modo migliore. Davide dopo aver provato per alcuni anni a lavorare nelle vicinanze di Meduna di Livenza, nel 1935 fece il grande passo e si  trasferì, con moglie, i12 figli, nuore e nipoti, in totale 16 persone a Lignano Sabbiadoro (UD). Trovarono una discreta sistemazione in una casa colonica all’ombra di una splendida grande quercia centenaria ( che tutt'ora -anno 2009- vegeta), situata nella zona ora localizzata tra via Verona e via La tisana, vicino alla chiesa di Lignano Sabbiadoro; ove disponevano anche di acqua sorgiva; la casa era di proprietà del conte Gasparini di Bassano del Grappa al quale interessava in modo particolare il numero dei componenti la famiglia: più braccia, più lavoro!
In seguito alla stipula dell’accordo di mezzadria avvenuto nel mese di aprile del 1935, Davide con una parte della famiglia prese possesso della terra, come allora era d’uso, il giorno di San Pietro, il 29 giugno; la moglie Maddalena  Perinel invece,  rimase a Meduna con gli altri figli. 
Il terreno, affidato alla famiglia di MORO Davide, era adibito in parte a coltivazione e in parte a pascolo; si estendeva dall’attuale chiesa di Lignano Sabbiadoro, dove abitavano, fino all’attuale via Mezzasacca dove c’era - e fortunatamente c’è ancora – la chiesetta di San Zaccaria risalente al XV° secolo, oltre c’erano solo dune di sabbia, sterpaglie, e l’attuale via Tarvisio era una strada bianca tra boschi di pini dove  non c’era niente.
Per entrare nel cortile della casa bisognava passare da via Latisana fra due grandi pioppi, il cui diametro era di oltre due metri, e poi attraversare un vero e proprio tunnel di rovi.
L’attuale via Verona segnava il confine del nostro cortile,  mentre dove c’era l’orto adesso si trova il condominio Verona: da lì fin quasi alla laguna c’erano i vigneti di uva Merlot.
Il lavoro era tantissimo, ma la volontà era superiore ed a testa bassa coltivarono i campi, potarono le vigne, vendemmiarono l’uva. Però c’era da fare i conti anche con le alte maree, perché quelle terre che erano di poco sopra il livello medio del mare, lasciavano filtrare l’acqua salata che poi si riversava sulle coltivazioni . Questo problema fu in seguito risolto con la miglioria della bonifica e la realizzazione di altri canali di scolo delle acque. I figli di Davide, ormai adulti, cominciarono a staccarsi da casa, componendo ognuno un proprio nucleo famigliare.
Sono comunque rimasti tutti in questa città.

 

Doriano Moro
Elfio Moro